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lunedì, giugno 05, 2006

Il ponte del Diavolo

Il Ponte del Diavolo, 30 maggio 2006
Il ponte 'del Diavolo' sorge all'altezza di Borgo a Mozzano, lungo la SS12 dell'Abetone e del Brennero, sulla quale ci si immette da Lucca.
Il ponte della Maddalena unisce le due sponde del fiume Serchio all'altezza del paese di Borgo a Mozzano. La sua costruzione risale ai tempi della Contessa Matilde di Canossa (1046-1115), che ebbe grossa influenza e potere su questa zona della Toscana, la Garfagnana, ma il suo aspetto attuale è dovuto alla ricostruzione effettuata da Castruccio Castracani (1281-1328), condottiero e signore della vicina Lucca, nei primi anni del 1300. L'aspetto del ponte è quello medievale classico a 'schiena d'asino', con la differenza, che qui diventa caratteristica unica, che le sue arcate sono asimmetriche e quella centrale è talmente alta e ampia che la sua solidità sembra una sfida alla legge di gravità. Il ponte è comunemente chiamato 'del Diavolo' in forza di una leggenda popolare della zona, rinforzata dall'aspetto scombinato del ponte......

C'era una volta, in un borgo sulle rive del Serchio, un bravo e stimato campomastro al quale gli abitanti del paese si erano rivolti per fare costruire un ponte che collegasse i due borghi divisi dal fiume. L'abile campomastro si mise subito all'opera, ma ben presto vide che il lavoro non procedeva con quella sveltezza che lui aveva promesso ai compaesani e, siccome era un uomo ligio al dovere e puntuale agli impegni, cadde nel più profondo sconforto e nella disperazione. Continuò a lavorare con lena giorno e notte, pur di finire il ponte per il giorno stabilito nel contratto, ma il lavoro lentamente e, al contrario i giorni passavano veloci. Una sera, mentre il capomastro sedeva da solo sulla sponda del Serchio a guardare il lavoro e a pensare alle vergogna e al disonore che avrebbe subito per non aver terminato il ponte in tempo utile, gli apparve il Diavolo sotto l'aspetto di un rispettabile uomo d'affari. Andò subito incontro al brav'uomo dicendoli che lui sarebbe stato capace di finire il ponte in una sola notte. L'uomo rimase incredulo alle parole del Diavolo, ma continuò ad ascoltarlo e alla fine accetto la proposta. Naturalmente l'avversario avrebbe avuto la sua parte: il campomastro si sarebbe dovuto impegnare a consegnargli l'anima della prima persona che avrebbe attraversato il ponte una volta finito. Il campomastro accettò e il giorno dopo il borgo ebbe il suo ponte snello ed elegante, come si può vedere ancora oggi a Bogo a Mozzano. La gente stupefatta e incredula andò a complimentarsi con il bravo artigiano il quale raccomandò di non oltrepassare il ponte prima che il sole fosse tramontato. Intanto il capomaestro montò sul suo cavallo e si diresse a Lucca, un po' preoccupato a dire il vero, per consultarsi con il Vescovo che a quel tempo era San Frediano. Il santo gli disse di non preoccuparsi e di lasciare che il Diavolo prendesse l'anima del primo che avrebbe attraversato il ponte, ma sarebbe sto dovere suo far sì che per primo passasse un maiale. Così fu fatto, e il Diavolo, inferocito per essere stato sconfitto, si gettò nelle acque del Serchio e da quel giorno non fu più visto da quelle parti.


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